Il nuovo linguaggio del valore: comprendere gli asset alternativi in un mondo che cambia
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Read moreElena Di Giovanni, Vicepresidente e Co-fondatrice di Comin & Partners – società di consulenza strategica di comunicazione e relazioni istituzionali, specializzata anche in ambito di sostenibilità – è intervenuta al Corso di Alta Formazione in Esperto della Compliance diretto dal Prof. Avv. Giuseppe Cassano, per approfondire il tema “Responsabilità sociale d’impresa e comunicazione ESG”.
Negli interventi, Elena Di Giovanni ha illustrato il mutato scenario per le imprese, la regolamentazione della sostenibilità e le nuove direttrici in ambito di governance, illustrando in particolare il valore della sostenibilità ESG per rafforzare la reputazione corporate, mentre Fulvia Astolfi – già managing partner Hogan Lovells e co-founder Obiettivo Cinque, società che si occupa di promuovere la parità di genere nelle aziende – ha approfondito l’evoluzione dal bilancio di sostenibilità a quello di genere.
Elena Di Giovanni, come è cambiato il concetto di sostenibilità per le imprese e in che modo questo può divenire una leva di generazione di valore?
Abbiamo assistito in questi anni a una vera “transizione verde”: la sostenibilità è entrata a pieno titolo nell’agenda non solo delle Istituzioni ma anche delle aziende – a livello italiano e internazionale – quale asset strategico e fondamentale per la competitività. In questo senso, basti pensare all’evoluzione della Corporate Social Responsibility, che fino a non molto tempo fa era spesso inglobata all’interno delle Risorse Umane, e che ora compare come una funzione ad hoc guidata da manager impegnati non solo in ambito Sustainability, ma anche di diversità e inclusione.
Oggi la sostenibilità rappresenta non una eventualità, ma una necessità che richiede un approccio più complesso e multidimensionale. Il mondo dell’impresa si sta dimostrando protagonista di questo cambiamento, con il passaggio dalla classica responsabilità sociale di impresa all’esigenza reale di rispettare i criteri etici ESG (ambientali, sociali e di governance) per generare valore all’interno e all’esterno dell’azienda.
Come si traduce la sostenibilità nell’ambito corporate, della reputazione e del business?
Osserviamo un importante cambio di mentalità – a livello sociale, dei consumatori e dell’impresa – per cui il valore sostenibile ed etico dei prodotti diventa un elemento imprescindibile. La sfida è quella di lavorare per realizzare nuovi modelli, volti alla valorizzazione del senso di responsabilità economico, sociale e ambientale delle aziende.
Fare sostenibilità in questo modo rappresenta un’operazione win-win. Basti pensare alla credibilità che un’impresa impegnata nella sostenibilità, capace di abbracciare una strategia di lungo termine, è in grado di acquisire presso i mercati internazionali o ancora ai vantaggi reputazionali di un’azienda attenta all’ambiente e quindi alle esigenze dei consumatori e delle future generazioni. Allo stesso modo, anche i mercati finanziari si stanno dimostrando sempre più interessati a investimenti “verdi”.
In definitiva mettere la sostenibilità al centro del proprio business significa investire sulla misurabilità dei criteri socio-ambientali attraverso il pieno rispetto degli ESG e riuscire ad implementare una nuova narrazione che riesca a trasmettere in maniera approfondita l’impatto dell’azienda.
In questo contesto, come si collocano i progetti di rendicontazione della sostenibilità, e quali sono le nuove direttrici e i trend in questo ambito?
Sono profondamente convinta che il Bilancio di sostenibilità – in cui le aziende riportano le loro performance ambientali sociali ed economiche – debba essere sempre più integrato con il Piano della sostenibilità, in cui vengono rintracciati gli obiettivi in questi ambiti.
In questo senso, assistiamo anche a una evoluzione. Gli attori pubblici e privati stanno tracciando un percorso che, oltre al Bilancio di sostenibilità, sta sviluppando nuovi strumenti come il Bilancio di genere, per promuovere l’empowerment e la leadership femminile.
In questo senso, il progetto “We belong to sustainability” realizzato da Comin & Partners, in collaborazione con Open Impact e Obiettivo Cinque, è nato proprio con l’idea di supportare le imprese in questa ambiziosa sfida attraverso un nuovo percorso integrato volto a generare valore, rafforzare la reputazione e aumentare la competitività misurando l’impatto sociale e ambientale e rafforzando il ruolo delle donne nelle aziende, in un’ottica di equità e inclusione.
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