L’avv. Francesco Giuseppe Catullo, dopo una disamina sui più recenti interventi legislativi in tema di responsabilità penale nell’ambito medico, ha commentato l’attuale tendenza giurisprudenziale a convogliare l’attività del medico nei normalizzanti binari delle linee guida e delle buone pratiche consolidate ed accreditate. La preoccupazione principale del legislatore e dei giudici sembra finalizzata più a fornire valide e condivise categorie formali da utilizzare per motivare le decisioni in materia, anziché di assicurare che la professione medica venga svolta con serenità e profitto. Nelle sentenze in materia di responsabilità penale medica molteplici fattori (soprattutto extra-normativi) possono condizionare le decisioni, rendendo l’interpretazione del diritto non sempre prevedibile.

E’ intervenuto successivamente il prof. avv. angelo alessandro sammarco, che dopo aver introdotto delle problematiche affrontate durante la personale esperienza forense, ha fornito indicazioni di come adeguare le strategie difensive alle peculiarità delle specifiche questioni da affrontare. Ha insistito sull’efficacia dell’attività investigativa svolta dal difensore soprattutto nei casi più problematici dove non si può rischiare che elementi a favore del proprio assistito possano essere dispersi o sottovalutati.

La giornata si è conclusa con gli interventi dei partecipanti e della prof.ssa  Danila Ranalletta,  Direttore Medicina Legale ASL Roma 1,- che ha sottoposto all’attenzione dei relatori un caso particolarmente controverso appena conclusosi innanzi al Giudice di legittimità.

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