Anna Carla Nazzaro, Professore Ordinario di Diritto Privato presso l’Università degli Studi
Internazionali di Roma – UNINT, Docente di Diritto del commercio e della comunicazione digitale,
è intervenuta al Corso di Alta Formazione in Diritti nel Metaverso diretto dai Proff. Prof. ri
Giuseppe Cassano, Guido Scorza e Giorgio Spangher, sul tema “Proprietà e concetto di bene
giuridico nel Metaverso”.
Nella lezione, Anna Carla Nazzaro ha illustrato i problemi e le opportunità giuridiche collegate
all’evoluzione di tale mondo c.d. virtuale, puntando l’attenzione soprattutto sulla necessità di
interconnessione tra Metaverso e realtà sociale.

Anna Carla Nazzaro, perché oggi ci si occupa con sempre maggiore preoccupazione delle
problematiche giuridiche legate al metaverso mentre il fenomeno dell’immersività non è affatto
nuovo, poiché è conosciuto da anni nei giochi di ruolo on line?
Il fenomeno del Metaverso ha attirato maggiormente l’attenzione dei giuristi a causa dell’obiettivo
di interconnessione che persegue . Negli scorsi anni si sono sviluppati numerosi giochi immersivi
che hanno anche una maggiore capacità evocativa rispetto ai metaversi oggi esistenti. In questi
giochi è possibile vivere vite completamente avulse rispetto a quella reale, si possono anche
commettere reati e restare impuniti; anzi per alcuni di questi giochi lo scopo è proprio quello dei
essere i più bravi a compiere certi reati. La differenza rispetto al metaverso è che oggi questo
nuovo mondo virtuale non vuole essere un ambiente separato dalla vita sociale, ma si vuole
integrare in essa, divenendo una proiezione virtuale dell’io reale. In altri termini, l’avatar
rappresenta la configurazione virtuale della personalità sociale del singolo individuo che deve
essere considerato nella somma delle due componenti. Se questo è l’obiettivo, allora non è
possibile permettere che il mondo virtuale sia completamente sprovvisto di regole. Poiché non è
accettabile consentire la socialità in uno spazio avulso dal sistema di regole, un sistema che non
rispetti i principi sui quali si basa il nostro ordinamento.
In aggiunta, il sistema virtuale, anche in mancanza di regole giuridiche, non è assolutamente privo
di regolamentazione. Anzi, con la perdita di centralità del legislatore, lo spazio lasciato libero è
sostituito da regolatori privati che possono essere i provider o gli sviluppatori. Tale soluzione è
ancora meno accettabile, poiché il nostro ordinamento non può abdicare al suo ruolo in favore di
un regolatore privato e senza controllo.

Quali sono i fenomeni sociali nel metaverso che necessitano di una maggiore attenzione del
legislatore?
Innanzitutto, le problematiche relative alla tutela della persona umana e della sua dignità.
Tuttavia, anche se centrali, queste tematiche non pongono particolari problemi di tutela, almeno
da un punto di vista formale. Infatti, se il metaverso rappresenta la proiezione virtuale della
personalità dell’individuo, non per questo tale personalità non deve essere considerata nella sua
globalità. In altri termini, la centralità della persona umana, e la tutela della sua dignità non
mutano a seconda del mondo reale o virtuale nel quale opera il soggetto. Peraltro, non sembra
possibile isolare una dignità reale e una virtuale, quindi tutelare la dignità della persona significa
tutelarne entrambi (anzi tutti) gli aspetti.
Più complicato è invece il discorso relativo ai diritti patrimoniali. Per questi ultimi è necessario
fornire una risposta, prima che sugli strumenti di tutela, sulla configurazione del diritto e sulla
qualificazione degli atti giuridici posti in essere.
Il discorso tocca la problematica del bene giuridico e della sua qualificazione in termini di utilità o
di interesse. Occorre interrogarsi sulla meritevolezza dell’interesse alla qualificazione di un oggetto
virtuale come bene giuridico ai sensi dell’art. 810 c.c. Non si tratta esclusivamente di fare
un’analisi in termini di materialità o di immaterialità, ma di valutare se la sua qualificazione e la
sua gestione corrisponde ad un interesse meritevole di tutela.

Se tale valutazione dà esito positivo, è possibile utilizzare le norme civilistiche valevoli per il
mondo reale?
Credo di sì, ma anche qui è necessaria una valutazione specifica degli interessi perseguiti.
Ad esempio, l’acquisto di un appezzamento di terreno sul metaverso, richiama alla mente
immediatamente il concetto di compravendita e di proprietà. A tal proposito, tuttavia, è
necessario indagare nello specifico i poteri del c.d. proprietario e valutare gli interessi perseguiti
dal titolare. Se l’obiettivo è semplicemente quello di conservare un valore economico per
speculare sui suoi rialzi foinanziari, anche la normativa dovrà essere necessariamente diversa.
Tuttavia non è una soluzione né univoca né duratura poiché dipende dal singolo caso specifico e
dall’evoluzione del sistema.